Chi vincerà il prestigioso Tony Award come Miglior Musical del 2017?
Cominciate a farvene un’idea leggendo questa piccola guida e ascoltando gli showreel dei titoli candidati
Il prossimo appuntamento, per gli appassionati di teatro musicale americano, è per l’11 giugno. Kevin Spacey infatti presenterà in diretta mondiale dal Radio City Music Hall la 71esima edizione degli Antoinette Perry Award for Excellence in Broadway Theatre (per gli amici semplicemente i “Tony Awards“), dopo l’annuncio delle nomination fatte da Jane Krakowski e Cristopher Jackson il 2 maggio (leggi qui la lista completa).
Sono quattro i titoli candidati nella categoria Best Musical (i membri del comitato avevano considerato eleggibili anche altri nove spettacoli: Amelie, Anastasia, Bandstand, A Bronx Tale, Charlie and the Chocolate Factory, Holiday Inn, In Transit, Paramour e War Paint, tutti esclusi anche se, perlomeno, quest’ultimo vede candidate entrambe le sue star protagoniste nella corrispondente categoria: Patti LuPone e Christine Ebersole), e tre come Best Revival of a Musical (qui le esclusioni sono state ancora più inaspettate: non ce l’hanno fatta Cats e Sunset Boulevard che contava nel proprio cast nientepopodimeno che… Glenn Close).
Noi di Rivista Musical! abbiamo pensato che, forse, una piccola scheda per ognuno dei musical candidati potesse essere utile ai nostri lettori per prepararsi all’evento e magari anche per farsi un’idea di chi potrebbe vincere la prestigiosa medaglia-statuetta.
Un piccolo, assolutamente inutile e non indicativo sondaggio alla fine dell’articolo ci aiuterà infine a valutare la curiosità e l’interesse sul “popolo del musical” italiano che potrebbero avere questi titoli da noi.
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Best Musical 2017
Come From Away
7 nomination
Un musical sulla tragedia dell’11 settembre, anche se narrato da un inaspettato punto di vista. Scritto da Irene Sankoff e David Hein che insieme firmano testi, musiche e liriche, racconta di 38 aeroplani che, a seguito dell’attacco terroristico, furono fatti atterrare in emergenza in una piccola cittadina canadese, e di come la popolazione locale si sia attivata per aiutare le migliaia di passeggeri costretti a terra per ragioni di sicurezza fornendo cibo e ospitalità a tutti. Dodici attori costantemente in scena si alternano in una grande quantità di ruoli diversi, per dimostrare come, in tempi di crisi, l’uomo è comunque sempre potenzialmente capace di atti di grande generosità.
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Dear Evan Hansen
9 nomination
Una storia scritta da Steven Levenson e musicata da due dei compositori di Smash, Benj Pasek e Justin Paul, per raccontare di un liceale che, a seguito del suicidio di un compagno, finge di essere stato il destinatario di una lettera (in realtà scritta da lui stesso come una sorta di diario personale ad uso del suo terapista) da tutti ritenuta essere il messaggio di addio del suicida. Una bugia che lo rende ben presto il ragazzo più popolare della scuola e che permette comunque agli autori di approfondire con successo il tema della solitudine adolescenziale, anche grazie alla regia di Michael Greif (ha firmato anche, tra gli altri, Rent, If/Then e Next To Normal) e all’interpretazione di Ben Platt (al cinema è il prestigiatore pasticcione nella serie Pitch Perfect) nel ruolo del protagonista.
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Natasha, Pierre & The Great Comet of 1812
12 nomination
Dopo un primo debutto nel 2012 e un paio di puntatine Off-Broadway intermedie, Natasha, Pierre & The Great Comet of 1812 è finalmente approdato in un grande teatro di Broadway nel 2016, con due nuovi attori nei leading role (Philippa Soo, precedente titolare del ruolo ma impegnata in Amelie, è stata sostituita da Denée Benton, e con lei, nei panni di Pierre, è la pop-star Josh Groban: entrambi sono candidati a un Tony nelle rispettive categorie). Testi e musica, per raccontare alcune vicende tratte da Guerra e Pace di Tolstoj, sono ad opera di Dave Malloy che, con l’aiuto della regista Rachel Chavkin, ha dato vita a uno spettacolo in cui l’azione scenica si svolge tanto sul palco che in mezzo alla platea (in uno di quegli allestimenti che fanno letteralmente impazzire l’intellighenzia newyorchese, con ruoli assegnati indipendentemente dall’etnia, suggestioni e sapori musical-fusion, provocazioni al netto della quarta parete).
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Groundhog Day The Musical
7 nomination
Ispirato all’omonimo film del 1993 con Bill Murray e Andie MacDowell (in Italia è stato distribuito come Ricomincio da capo), tratta della ripetizione dello stesso giorno, il 2 febbraio, il “giorno della marmotta”, che il protagonista è costretto a rivivere mentre, contestualmente, impara cose su di sé, sull’amore e -inevitabilmente- sulla sua co-protagonista nonché oggetto del desiderio. Scritto da Danny Rubin (che insieme ad Harold Ramis ha firmato anche la sceneggiatura del film), è stato musicato da Tim Minchin, già autore del fortunato Matilda The Musical.
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Best Revival of a Musical
Trattandosi di revival è probabilmente inutile presentare con una scheda apposita questi tre famosi titoli, basterà quindi forse sottolineare come Falsettos e Hello Dolly! abbiano portato “bene” alla star scritturata come nome di cassetta, candidata nella categoria Best Actor/Actress (Christian Borle per Falsettos e Bette Midler come Dolly), ma anche a Eva Noblezada di Miss Saigon, a cui è toccato lo stesso onore.
Falsettos – 5 nomination
Hello Dolly! – 10 nomination
Miss Saigon – 2 nomination
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