PRIMA PUNTATA
Ecco i protagonisti della nostra storia: attori e allievi attori. Quanto devono essere pagati?
di Piero Di Blasio
Si, prima puntata.
Il diritto è, in genere, una materia noiosa e pesante, se non si conoscono le terminologie e se non si possiede il filo di Arianna per uscire dai meandri del sotto testo e del “non detto”. Perciò cercherò di trattare il delicato argomento come se fosse una serie televisiva, quindi… Prima puntata.
I protagonisti di questa serie sono gli Attori (userò questo termine per includere anche la copiosa parte femminile).
Come in ogni serie che si rispetti, bisogna conoscere i protagonisti. E come si fa? Beh, il nostro amico CCNL ci suggerisce che ci sono due tipi di attori: “i professionisti” e gli “allievi attori”.
Piccolo flashback. Il nostro contratto nazionale è vecchio e, soprattutto, scaduto! Nel 2008! Le terminologie impiegate, così come gli assiomi del mestiere, si basano su “dogmi” (istituti di insegnamento accreditati, compagnie e produzioni stabili e private) che nel corso degli anni sono stati modificati dagli accadimenti economici e politici del nostro Bel Paese (la nostra serie ha anche un background storico politico importante).
Detto questo, scopriamo che in Italia si è “allievi attori” nel momento in cui si comincia a svolgere l’attività e si diventa, invece, “attori” (scusate se non lo scrivo con la “A” maiuscola, ma non è l’Enpals, buon’anima, che ci dice chi è Attore e chi no) solo dopo essere arrivati a tali caratteristiche: aver raggiunto le 100 giornate lavorative (prestate in qualsiasi settore dello spettacolo) se si ha un diploma di una accademia riconosciuta dallo Stato (Silvio D’amico, Paolo Grassi, Stabile di Genova e pochissimi altri, forse solo questi), oppure se si raggiungono le 300 giornate lavorative, o 180 in due anni consecutivi, se non si proviene da una delle scuole sopra citate.
Se da un lato questa limitazione spaventa i nostri giovani protagonisti, dall’altra (e il CCNL ci spiega il perché) gli allievi attori sono aiutati nell’inserimento del mondo del lavoro.
Ma per poter portare avanti una storia abbiamo bisogno del “cattivo”, giusto? E noi non ci facciamo mancare nulla, perciò ecco il cattivo… il Produttore! (lampi e tuoni)
Il produttore (uso il singolare, ma parlo al plurale) conosce il CCNL e lo ha firmato nella notte dei tempi e sa che dovrà pagare gli attori in un certo modo, secondo determinati canoni. Ma sa anche che può risparmiare alcuni denari, inserendo nello spettacolo un numero definito e prestabilito di allievi attori e, credetemi, un produttore con un minimo di buon senso lo fa.
L’accordo dice che in un testo che prevede fino a 9 ruoli, ci possa essere un solo allievo attore. Da 9 a 15 ruoli, 2 allievi attori. Da 15 a 20 ruoli, 3 allievi attori. Da 20 a 25 ruoli, 4 allievi attori. Oltre i 25 ruoli, 5 allievi attori.
Nell’ipotesi di uno spettacolo molto grande, con 26 ruoli, ad esempio, il produttore può inserire 21 attori professionisti e 5 allievi attori che pagherà meno, garantendosi un notevole risparmio.
Ma quanto devono essere pagati i nostri protagonisti?
In questa puntata sveliamo un arcano. Un mistero che giunge da lontano e che si tramanda di generazione in generazione: il minimo sindacale!
Il minimo sindacale, accettato e firmato dalle parti (sindacati attori, distribuzioni, teatri e produttori) è fissato in 65 euro lordi per gli attori e in 52,97 euro lordi per gli allievi attori.
Questo totale (65,00 euro) è dato dall’insieme di due voci: la paga spettante (52,40) e la percentuale sostitutiva pro-rata (12,60), che serve a coprire tutte quelle voci che non sono presenti nelle nostre buste paga, ovvero trattamento di fine rapporto, ferie, tredicesima, gratifica natalizia, festività infrasettimanali, eccetera. Stessa ripartizione anche per l’allievo attore.
Nel caso la paga del singolo attore fosse più alta, questa percentuale non sarebbe comunque superiore alle 12,60 previste del minimo sindacale. La domanda che sorge è: come verranno pagati i nostri attori? Lo scoprirete nella prossima puntata.
Prima di congedarmi, leggiamo una piccola preghiera (da recepire ed applicare con assoluta devozione) tratta dalla prima lettera del regolamento di palcoscenico agli attori:
“Durante le prove e per tutto l’allestimento
Il regista, insindacabile dittatore,
è il mio Dio.
Dalla generale in poi il direttore di scena
Comanderà su tutti e su me…
e non più io.”
Buongiorno Piero, se fosse possibile avrei da porti una domanda circa l’argomento trattato nel tuo interessante articolo.
Grazie dell’attenzione, enzo.
Se vuole può porre la domanda direttamente qui nei commenti oppure scrivendo a redazione@centralpalc.com. Grazie.
Carissimo vorrei chiederle io sono un’allieva di un’accademia di cinema privata e mi hanno fatto partecipare come figurante ad un film la mia domanda è. ….mi spettava compenso?
Attendo una sua gentile risposta
Distinti saluti
Ciao, per quanto riguarda le paghe degli attori non penso proprio che le cifre siano quelle che hai scritto tu, o perlomeno se quello è il tariffario ufficiale, non è quello praticato di fatto in diverse produzioni… Vengo da una scuola di cinema e per i nostri cortometraggi di fine anno formativo ci è capitata ad esempio una volta un’attrice giovane, non credo diplomata a un’accademia statale, che per due pose ha voluto 100€ e soprattutto sosteneva che 50€ è la paga giornaliera di una comparsa. Un’altra attrice che abbiamo avuto, trentenne, diplomata a una scuola di teatro non riconosciuta a livello statale, per noi posava a prezzi convenienti, ma ci ha detto che solitamente un attore viene pagato al giorno 300€ (!!).
Ora, io non sono così inserita nell’ambiente da poter verificare se quello che han detto quelle persone sia la norma. Ho intenzione di applicarmi io stessa alla recitazione e allora forse lo scoprirò:)
Capisco comunque che sopra hai scritto che le cifre che citavi sono il minimo sindacale, dunque probabilmente è comprensibile che di norma vengano praticati prezzi più alti, il “”medio”” è per forza più alto del “”minimo””
SALVE, HO AVUTO UN RUOLO IMPORTANTE IN UN FILM CON UN REGISTA IMPORTANTE. IL FILM DOPO DUE ANNI NON E’ STATO ANCORA DISTRIBUITO. DURANTE LE RIPRESE NON MI HANNO FATTO SOTTOSCRIVERE ALCUN CONTRATTO. NON HO FIRMATO ALCUNA LIBERATORIA. COSA POSSO FARE? GRAZIE.