Legally Blonde è il musical di cui sentivamo assolutamente il bisogno. Ecco perchè!
di Paolo Vitale – foto Luca Vantusso
Dal momento che non esiste una sola ragione valida per non andare a vedere Legally Blonde – il nuovo musical diretto da Matteo Gastaldo prodotto dal M.A.S. Music Art & Show (gli stessi produttori di “Priscilla. La Regina del deserto“) – noi ve ne diamo 5 per cui non dovreste assolutamente perderlo!
- E’ un concentrato di positività! E non solo per l’omonimo brano “Positive”, ma perché la storia – tratta dal film “Legally Blonde”, uscito in Italia nel 2002 con il titolo “La rivincita delle bionde” e interpretato dalla spumeggiante Reese Witherspoon, a sua volta adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo autobiografico della bionda Amanda Brown – è un inno alla correttezza, all’accettazione di sé e all’abbattimento dei cliché. All’uscita ci si sente leggeri, gioiosi… positivi!
2) E’ scritto divinamente! Le musiche e le liriche di Laurence O’Keefe e Nell Benjamin e il libretto di Heather Hac sono una macchina d’intrattenimento travolgente: le due ore dello spettacolo scorrono lisce come l’olio offrendo allo spettatore di vivere tutta la gamma delle emozioni, dalla risata alla commozione, senza mai annoiare un solo minuto. Durante lo spettacolo si fa fatica a restare seduti: la voglia di alzarsi e ballare è davvero tanta!
3) La messa in scena di questa produzione italiana è ottima: rispetto all’originale di Broadway del 2007 la regia di Matteo Gastaldo è un buon compromesso tra fedeltà e inventiva; le scene di Matteo Piedi sono intelligenti, dosate, dinamiche al punto giusto; i costumi di Veronica Iozzi rispecchiano al 100% il carattere glamour/fiabesco della storia; le traduzioni e gli adattamenti in italiano a cura di Eugenio Contenti, Silvia Contenti, Matteo Franchi e Davide Lovera sono studiati per non far perdere al pubblico nostrano nessuna delle gag e delle battute originali (anche se una maggiore fedeltà alla versione inglese non ci sarebbe dispiaciuta); e, dulcis in fundo, le splendide luci di Valerio Tiberi e Emanuele Agliati che sono la ciliegina sulla torta. Legally blonde è un vero piacere per gli occhi.
4) Il cast italiano è di altissimo livello: Claudio Zanelli regala un ottimo Emmet che con la sua ironia “british” riesce a ben bilanciare la presenza travolgente di Elle; Giovanna D’Angi è una Paulette magnetica che spiazza con le sue ben note capacità vocali; Alice Mistroni , nei panni di Brooke Wyndham, è energia allo stato puro; Luca Pozzar (Warner) e Andrea Carli (Callahan) sono perfetti per i loro ruoli e regalano due ottime prove vocali; Laura Galigani, alias Vivienne, è la vera sorpresa dello spettacolo: voce, presenza e tempi comici semplicemente perfetti! Non possiamo qui elencare anche tutti gli altri numerosi membri del cast e dell’ensemble, ma possiamo dirvi senza timore che raramente abbiamo visto compagnie così ben bilanciate tra ruoli primari e ruoli secondari.
5) At last, but not the least: Lucia Blanco nei panni della protagonista Elle Woods è semplicemente strepitosa! Probabilmente quello di Elle è il ruolo perfetto per la Blanco dato che su quel palcoscenico l’abbiamo trovata in vero stato di grazia. La Blanco, quando è Elle, sembra venire da un altro pianeta: emissione vocale perfetta, voce potente e chiara, coreografie eseguite con il massimo dell’energia fino all’ultimo movimento, interpretazione attoriale credibile e mai caricaturale… Faremo fatica nei prossimi anni ad immaginarci una Elle diversa!
Insomma, Legally Blonde è il musical con la M maiuscola di cui sentivamo assolutamente il bisogno e siamo convinti che una produzione del genere dovrebbe girare il nostro Paese in lungo e in largo per anni e anni. Visto una volta si vorrebbe tornare a vederlo e a rivederlo, perché un titolo del genere, ne siamo sicuri, può diventare un rito collettivo come lo sono già stati prima di lui, anche se per altre ragioni, il Phantom, Priscilla e il Rocky Horror!
Leggi qui l’intervista ai protagonisti Lucia Blanco e Claudio Zanelli.