Luca Giacomelli Ferrarini riceve il Massimini 2015
di Erica Culiat
Venerdì pomeriggio nella sala piccola del Politeama Rossetti, la Bartoli, per il caldo improvviso sembrava che l’ossigeno fosse stato spremuto fuori dall’aria, ma le fan di Luca Giacomelli Ferrarini erano tutte schierate, aspettando di vederlo stringere tra le mani la targa coniata da Sergio D’Osmo, il Premio Nazionale Sandro Massimini, per poi postarlo subito sui social.
Quindicesima edizione quindi di questo premio ideato dal fondatore dell’Associazione Internazionale dell’Operetta, Danilo Soli, scomparso poco meno di un mese fa. Un riconoscimento, nato in seno all’Associazione, indirizzato ormai ai giovani talenti del musical, più che della piccola lirica – gli ultimi premiati sono stati Mirko Ranù, Simone Leonardi e Riccardo Simone Berdini-.
Tra pagliacci pifferai struzzi scimmie la soprano Silforosa Strangoloni, le marionette di Vittorio Podrecca (protagoniste dello spettacolo Una meravigliosa invenzione di Barbara Della Polla ed Ennio Guerrato fino al 14 maggio), Luca ha ricevuto da Daniela Mazzucato premio e lacrime. Lacrime di gioia. Lacrime di commozione.
Di Luca, che a distanza di poco tempo ha perso mamma e papà, e a loro ha dedicato il premio. La voce si è sbriciolata in un «spero siano orgogliosi di questo».
Della Mazzucato che ha perso un’amica e una collega, Alida Ferrarini, soprano che ha cantato a New York, Parigi, Tokyo con Luciano Pavarotti e mamma di Luca.
Commozione da parte dei familiari di Danilo Soli, seduti lì, in prima fila. Lucciconi anche da parte del pubblico che ha partecipato a questo dolore/gioia, mentre il sorriso e la voce di Luca hanno scatenato prolungati battimani e tanti “bravo” urlati con entusiasmo.
Come da tradizione anche lui ha dovuto cimentarsi utilizzando la sua ugola d’oro e Luca ha scelto Your Eyes, brano tratto da Rent che l’autore, Jonathan Larson, ha basato su La Bohème e proprio nel 1974 la mamma di Luca aveva vinto il ruolo di Mimì, mentre in quello di Rodolfo c’era Max Renè Cosotti anche lui, l’altro giorno, presente alla consegna del Massimini.
Luca era a Trieste fino al 10 maggio nel ruolo di Mercuzio in Romeo e Giulietta – ama e cambia il mondo, ecco perché l’Associazione ha approfittato dell’occasione per premiarlo. Un personaggio, ha precisato, «ribelle, sì, ma puro dentro, che dà vita, voce e corpo ai pensieri di Romeo».
Noi l’avevamo visto in Titanic, il racconto di un sogno diretto da Federico Bellone e già allora ci era piaciuto molto, a breve invece sarà uno dei protagonisti di Next to Normal, uno degli otto musical ad aver vinto un Pulitzer per la drammaturgia nel 2010. «Mi aspetto che il pubblico possa capire e apprezzare anche questo musical».
Non è mancato qualche aneddoto che ha alleggerito l’atmosfera commossa, come quando Luca ha raccontato che quando seguiva la madre e, nella stanza accanto alla sua, la imitava nel canto. «Quando le ho chiesto di studiare canto, mia madre si è seduta al pianoforte e sentendomi cantare, mi ha detto, ma tu canti un’ottava sopra, sei un maschio, canta un’ottava sotto. Ecco come ho scoperto che esiste anche un registro grave».
«Mi piace il mio lavoro, non è un lavoro semplice, bisogna studiare, prepararsi, qualche volta ti vien da dire, ma chi me l’ha fatto fare, ma poi.. come questo momento, capisci perché hai scelto di fare proprio questo mestiere».