Saverio Marconi firma uno spettacolo tutto al femminile
di Roberto Del Nista
Un musical tutto al femminile, con tre generazioni di donne a confronto: tensioni esistenziali, turbamenti sentimentali e convenzioni sociali sono le linee guida di una famiglia matriarcale nell’Andalusia franchista.
Tratto dalla drammaturgia originale di Federico Garcia Lorca, La casa di Bernarda Alba, nella trasposizione in forma di musical – scritta nel 2006 da Michael John LaChiusa – diviene più semplicemente Bernarda Alba, dal patronimico della protagonista.
L’allestimento di Saverio Marconi è una coproduzione tra il Cantiere e la Bernstein School of Musical Theater di Bologna; unica recita, 21 luglio al Teatro Poliziano.
Nella visione di Marconi, la casa mantiene la propria dimensione centrale: l’ambiente domestico è declinato in un perimetro di sassolini bianchi che costringe le pulsioni delle ragazze nella dimora claustrofobica dove impera Bernarda Alba (Arianna Bertelli). Ricca vedova di un possidente, Alba impartisce ordini quotidiani e indirizzi morali alle figlie, tutte in età da marito, alle domestiche ed alla propria madre (Beatrice De Pascale). Altre protagoniste Federica Scalia (Angustias), Martina Maiorino (Adela) e Beatrice Burelli (Martirio). Gli altri personaggi, tutti femminili, provengono dalla Bernsterin School of Musical Theater.
I movimenti coreografici curati da Nadia Scherani arricchiscono la narrazione visiva avvalendosi di costumi che, per quanto scuri, castigati e fedeli al contesto storico-sociale, riservano suggestioni cromatiche attuali, con i colori verde e rosso predominanti.
La parte musicale coniuga l’impianto estetico del musical contemporaneo con le esplicite allusioni alla suggestione del flamenco, i riferimenti all’opera cameristica di metà Novecento, fino a certi echi gospel. L’esecuzione dal vivo è affidata ad un organico minimale di professionisti: Maria Galatino (pianoforte), Fabio Costantini (chitarra), Roberta Marzoli (violino) e Alberto Coda (percussioni); la direzione musicale è di Candace Smith.
Teatro gremito e plauso unanime.