Finding Neverland: Peter Pan, dove sei?
di Cesare Zucca – Foto di Carol Rosegg
Broadway: un altro musical tratto da un film di successo.
Al teatro Lunt-Fontanne è andato in scena Finding Neverland, scritto dal celebre drammaturgo James Graham e magistralmente diretto da Diane Paulus.
Siamo a Londra all’inizio del novecento. Il popolare scrittore James Matthew Barrie, autore di numerosi successi teatrali è in piena crisi artistica. Il suo ultimo lavoro è stato un fiasco e James non riesce a trovare l’ispirazione per un nuovo copione.
A spingerlo a scrivere sono sopratutto la moglie Mary, desiderosa di un altro successo che sigilli la sua popolarità nel bel mondo londinese, il produttore Charles Frolman in attesa di un nuovo successo che faccia botteghino e i petulanti attori della compagnia teatrale che si lamentano di non avere una parte da recitare.
James cerca di sfuggire e si rifugia nel suo nascondiglio segreto, un angolo del parco di Kensington dove da sfogo alla sua immaginazione circondandosi di personaggi immaginari, orsi ballerini, sirene, pirati.
Nel parco incontra Sylvia (Laura Michelle Kelly) una giovane vedova e i suoi quattro figli Jack, George, Michael e Peter.
Lo scrittore è attratto dalla grande inventiva dei ragazzi, prende spunto dalla loro immaginazione e partecipa alle loro fantasticherie. Complice delle loro scappatelle e delle loro invenzioni, James incomincia a scrivere una storia ambientata in un mondo magico. Lo chiama Neverland, una terra che non esiste e dove nessuno invecchia, popolata dalle persone che gli ruotano realmente intorno alla sua vita, trasformate in personaggi immaginari a cominciare dall’avido impresario che diventa il temibile Capitano Uncino.
Nascono così le vicende e le identità che diventeranno i leggendari protagonisti del suo nuovo, grande racconto intitolato “Peter Pan”
Il musical si avvale di un cast artistico e tecnico di prima scelta. Il ruolo dello scrittore è affidato a Matthew Morrison, popolarissimo protagonista della serie TV “Glee”, che torna a Broadway dopo una lunga assenza. Con una bella voce impostata, buona recitazione e squisita eleganza nei momenti di danza, Matthew sostiene con bravura la parte di James, un po’ uomo maturo e un po’ bambino. Mia Michaels ha firmato le spendide coreografie, tra cui la magica sequenza del passo a due tra James e Sylvia accompagati dalle loro ombre proiettate sul fondale. Le scene, in continuo movimento, sono state disegnate da Scott Pask e vorrei citare lo straordinario effetto speciale dell’addio di Sylvia che, trasportata da una nuvola di polvere d’oro, vola verso Neverland.
Le musiche sono di Gary Barlow, ex componente della band Take That. Tutte piuttosto orecchiabili anche se non proprio del tutto inedite (incluso un finalino alla Celine Dion/Titanic). Peccato che “Where Your Feet Don’t Touch The Ground”, secondo me il pezzo più significatvo dello spettacolo sia stato affidato al dispersivo duetto tra James e il piccolo Peter e poi alla tediosa versione di Carolee Carmello , che la interpreta in maniera troppo operistica.
Sul palco non mancano i personaggi della famosa fiaba, dal coccodrillo che ha inghiottito una sveglia, all’ amichetta Wendy a Tinker Bell (Campanellino) qui realizzato con una piccola luce led capace di fare mille acrobazie.
Il concetto di Neverland è il vero protagonista di questo affascinante musical. Il paese che non esisite è la forza nascosta che c’è in ognuno di noi, la voce di dentro che ci ordina di essere un eroe, la determinazione di vincere le paure e superare gli ostacoli. In un mondo dove l’importante è credere e dove tutto sarà possibile, anche volare.
Date un’occhiata ad alcuni momenti dello show.