Un successo che dura 35 anni
di Barbara Palumbo
Dieci giugno 1980 il sipario del Teatro Nazionale si alzava su una compagnia che avrebbe storia: Momix. Allora si esibì anche il suo direttore artistico, Moses Pendleton, che ora vigila severo sui dieci danzatori-acrobati che magistralmente interpretano le sue creazioni.
Definire i Momix una compagnia di danza sarebbe senza alcun dubbio scorretto, sono fantastici atleti che giocano con strutture, costumi, luci e tutto quello che stimola la fantasia di Mr Pendleton, affiancato ormai da anni dalla co-direttrice Cynthia Quinn.
Forever Momix porta in scena estratti dai più noti lavori tematici della compagnia. Abbiamo sequenze tratte, tra le altre, da MOMIX in Orbit, OPUS CATUS e BOTHANICA a questi lavori si aggiungono quattro nuove creazioni: Daddy Long Leg, Light Reigns, Paper Trails e Aerea
Ci soffermeremo sulle prime tre. Nella prima i tre acrobati vestiti da cow boys hanno sull’arto destro un trampolo, questo rende interessante il loro spostamento nello spazio che riescono a rendere fluido e claudicante. Alcune sequenze sono molto interessanti e studiate con grande precisone come la cavalcata che sembra quasi reale.
Light Reigns sfrutta strutture rigide con led dal color ghiaccio. La struttura può essere suddivisa in diversi raggi e le danzatrici cerano suggestive immagini.
Paper Trails sfrutta molte proiezioni anche su pannelli di carta che si srotolano sul palco con la superficie verso il pubblico in questo modo, oltre alla proiezione dell’immagine, il supporto cartaceo divenne un vestito per i danzatori, che si arrotolano, si srotolano, lo strappano e creano un origami visivo di grande suggestione.
Un programma lungo che costituisce una bella carrellata sul lavoro della compagnia americana.