I Kataklò tornano in Italia con Puzzle, un emozionante spettacolo “retrospettivo”.
di Alberto Raimondi
Puzzle segna il ritorno dei Kataklò al Teatro Carcano di Milano, gruppo ormai storico di acrobati “danzautori” che con i loro numeri hanno fatto sognare il pubblico italiano ed estero in tutte le loro turnè strabiliandoli per maestria e creatività, corpi perfetti in grado di mettere in discussioni le leggi della fisica. Si, è così: sembra che per i Kataklò con il corpo si possa fare tutto!
Sembra che non siano in grado di sbagliare. Difficilissimo vedere un cedimento in scena, eppure sono anche loro esseri umani! Ed il pubblico sembra davvero gradire, tanto che, nel 2014, oltre allo strepitoso successo italiano, l’entusiasmante show ideato da Giulia Staccioli, arriva in Olanda dove la Compagnia Kataklò si esibisce in 21 teatri, come il Lucent Danstheater di Den Haag, casa del celebre Nederlands Dans Theater, coinvolgendo il pubblico nord europeo grazie alla sua vivacità simbolo del made in Italy all’estero.
“Puzzle” raggiunge la Turchia partecipando al prestigioso Festival Internazionale della Musica di Ankara ed affronta, per la quarta volta nella sua carriera, una tournée in Brasile toccando i maggiori palcoscenici del paese come quelli del Teatro Alfa di San Paolo e del Teatro Municipal di Rio de Janeiro dove già in passato la Compagnia ha realizzato dei sold out prestigiosi… davvero un bel modo per esportare italianità!
“Puzzle”, come è facile intuire, è uno spettacolo fatto di “pezzi”: una composizione corale e poliedrica.
Giulia Staccioli ne firma la regia e la supervisione artistica, realizzata attraverso l’accostamento di coreografie storiche che hanno fatto grande la compagnia e ideazioni dei danzatori stessi che hanno avuto “licenza di fantasia” dalla direttrice artistica.
Non più quindi un lavoro con un unico “tema”, come da sempre ci hanno abituati, ma un caleidoscopio di scene.
Un puro regalo per il pubblico affezionato e non. Chi ha già avuto la fortuna di apprezzare i Kataklò farà un salto nel passato e potrà riassaporare vecchie scene ancora di fortissimo impatto, ma Puzzle è anche perfetto per chi si accosta per la prima volta a questo gruppo. L’intercalarsi di scene diverse, infatti, aiuta a capire quanto la loro sperimentazione abbia potuto svilupparsi e sicuramente non si potrà trattenere la curiosità: quasi inevitabile il voler approfondire ancora di più la loro conoscenza. Anche il neofita intuisce facilmente che non si è difronte a semplici esercizi ginnici o acrobatici, ma a vere e proprie coreografie di indubbia espressione artistica.
Non a caso fin dalla nascita della Compagnia caratteristica fondamentale è il coinvolgimento diretto degli artisti nel processo di creazione che tiene presente le possibilità espressive e le peculiarità dei singoli performer. Un metodo che offre spazio ai danzatori affinché possano, a tutti gli effetti, farsi anche autori, meglio, “danzautori”. Ogni componente si scopre così il pezzetto di un “puzzle”, un tassello essenziale che trova la giusta collocazione solo nel gruppo, in un orizzonte comune di creazione.
“Puzzle”, come apice scenico di un lungo percorso, scommette sulle singole idee per creare un’alchimia perfetta. Puntando alla diversità e alla varietà espressiva, con toni che vanno dal teatro alla danza fino all’acrobatica, si esprimono pienamente le competenze multiple di tutti gli artisti coinvolti.
In occasione del ritorno a Milano Kataklò regala alla sua città l’emozionante coreografia che ha dato il titolo allo spettacolo “Up”, produzione del 2004 internazionalmente applaudita. Giulia Staccioli, in ascolto alla richiesta dei due storici danzatori della compagnia Maria Agatiello e Marco Zanotti, ha deciso di riproporre al pubblico milanese questa “poesia sospesa”, poesia che ha avuto l’onore di emozionare anche Papa Giovanni Paolo II in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù.