LANFRANCHI E MONTRUCCHIO IN “SETTE SPOSE PER SETTE FRATELLI”
Ha debuttato al Sistina il nuovo allestimento firmato da Massimo Romeo Piparo di uno dei musical più amati: gli appassionati del film avranno qualche sorpresa.
di Ilaria Faraoni
Sette Spose per Sette Fratelli, nella sua versione originale cinematografica, ha compiuto 60 anni: non li dimostra affatto il film diretto da Stanley Donen scritto da Albert Hackett, Frances Goodrich e Dorothy Kingsley sul testo The Sobbin’ Women di Benet (ispirato come si sa al ratto delle Sabine raccontato da Plutarco). Le musiche erano firmate da Gene De Paul.
A rimetterlo in scena in Italia (dopo la versione della Rancia di diversi anni fa) in occasione di questo importante anniversario è Massimo Romeo Piparo grazie alla collaborazione tra Peep Arrow Entertainment e Il Sistina, teatro che ha segnato, tra l’altro, il debutto in prima nazionale dello spettacolo.
Così come il regista ha abituato il pubblico da alcuni anni, la serata di gala si è trasformata in un evento nell’evento: via Sistina ha infatti accolto l’arrivo del cast con in testa Roberta Lanfranchi e Flavio Montrucchio, Milly e Adamo, su una vera diligenza con tanto di suggestiva nevicata sugli spettatori e sui fotografi che, tra spintoni vari, cercavano di immortalare gli attori, il tutto accompagnato dalla musica dello spettacolo in diffusione che già portava tutti nell’Oregon del 1850.
Gli appassionati del film sappiano già che non troveranno nello spettacolo tre canzoni storiche che hanno contribuito a creare la magia della pellicola (nata prima della versione teatrale): When you’re in love, June Bride e Spring Spring Spring. Non è dato sapere se si tratti di una scelta voluta (a favore di quattro inediti per l’Italia) o se il pacchetto dei diritti (dopo la nuova versione americana) ne precludesse l’inserimento. Presenti nello spettacolo sono i tanti brani aggiunti nell’edizione teatrale di Kasha e Landay.
Ottimo il lavoro di Emanuele Friello, direttore musicale, che ha riadattato tutta la partitura rendendola funzionale per soli 7 elementi che suonano dal vivo (soltanto, pare, nelle date romane): Maurizio Missiato (Violino), Simone Salza (Clarinetto), Andrea Di Pilla (Tromba), Ivan Ricchiuto (Chitarra/Benjo), Stefano Nunzi (Basso), Stefano Marazzi (Batteria).
Visto il desiderio di Piparo di accentuare l’aspetto western del musical, alcuni arrangiamenti sono più in linea con tale visione, rendendo il riconoscimento di alcune canzoni, soprattutto quelle aggiunte rispetto al film ma già arrivate in Italia, più difficile.
D’impatto alcuni brani a due e a tre voci ed il finale di Lonesome polecat a cappella.
Roberta Lanfranchi è una Milly perfettamente in parte. È entrata bene nel personaggio restituendolo al pubblico con scioltezza e interpretazione efficace sia nei momenti più leggeri sia in quelli più seri o commoventi. Prova convincente anche nel canto anche se ancora andrebbe perfezionata la tenuta di alcune note finali. È un peccato non vederla ballare, visto che Roberta nasce proprio come ballerina ed il ruolo di Milly prevede momenti di danza.
La recitazione e la vocalità di Flavio Montrucchio risultano invece troppo forzate, per imprimere alla voce una profondità da uomo rude, come ci si aspetta che sia Adamo Pontipee.
La prova canora non risulta superata anche se sicuramente il materiale su cui lavorare c’è. L’interpretazione invece migliora già nel secondo tempo, divenendo più spontanea quando il suo personaggio si scontra violentemente con Milly e con Gedeone che, per la prima volta, lo disapprova.
A proposito di Gedeone, il fratello minore dei sette, non si può fare a meno di notare, durante tutto lo spettacolo, Alessandro Lanzillotti che lo interpreta. E, seppur vero è che fin dalla sua creazione il ruolo è quello che, da copione, spicca su tutti e fa più simpatia, ciò non toglie che Lanzillotti, già apprezzato in spettacoli come Happy Days e Sindrome da Musical, abbia una carica sua particolare che cattura il pubblico. Averlo scelto come Gedeone è un punto di merito di questo allestimento.
Da menzionare anche Nicola Zamperetti che interpreta Mr. Hoallum e il Reverendo e che ha due momenti suoi ben definiti, uno dei quali (quello delle nozze) risolto in modo molto divertente. Zamperetti si è anche trovato, per qualche giorno, a dover sostituire Montrucchio, quasi subito dopo il debutto.
Convince la scenografia firmata da Teresa Caruso, in modo particolare quella dedicata all’abitazione dei fratelli Pontipee, ricca di particolari e su due livelli; meno godibili sono invece le proiezioni che la integrano, usate troppo spesso ed in modo ripetitivo, ad ogni cambio/viaggio dal paese a casa Pontipee e viceversa.
Sempre d’effetto il disegno luci di Umile Vainieri che qui riesce perfino a far “girare” le ruote del carro che è in scena per il rapimento delle sei ragazze. Chapeau!
Le coreografie di Roberto Croce si concentrano soprattutto nel momento del ballo in paese (dove diverse sono anche le acrobazie sulla famosa panca) e in quello della successiva rissa. Da un coreografo come Croce ci si aspetterebbe più danza, tanto più che l’ensemble è molto preparato e Sette Spose è uno di quei titoli amatissimi anche per i momenti di ballo memorabili. Qui, forse per seguire un’impronta più realistica, ma si tratta di una ipotesi, questi momenti sembrano un po’ sacrificati, come (per fare un esempio su tutti) durante la canzone Goin’ co’tin. L’assenza di grandi numeri corali come June Bride e Spring, Spring, Spring probabilmente contribuisce alla sensazione.
A tratti sembra che manchi un po’ di energia generale; molto apprezzato il ritmo di alcune scene, come quella del rapimento delle ragazze o quella dell’affollato sposalizio finale.
In tema i costumi di Cecilia Betona.
Completano il cast I FRATELLI Giuseppe Verzicco (Beniamino), Matteo Tugnoli (Filidoro), Giovanni Abbracciavento (Caleb), Andrea Spata (Danièl), Massimiliano Nardi (Ephraim); LE SPOSE Alessandra Calamassi (Alice), Gloria Rossi (Dorcas), Rachele Pacifici (Lisa), Azzurra Adinolfi (Martha), Sabrina Cavallo (Ruth), Carmela Visciano (Sarah); I SOLISTI Chiara Costanzi (Mrs. Sanders), Silvana Isolani (Mrs. Hoallum), Tiziano Edini (Mr. Sander/pretendente); I PRETENDENTI Nino Amura, Giammarco Capogna, Nico Colucci, Luca Di Nicolantonio, Francesco Italiani; SWING Alessia Cutigni, Sebastiano Lo Casto.
Grazie per la recensione, molto utile!