Debutta a Broadway il nuovo musical tratto dalla novella di Robert James Walker, diventata un film diretto e interpretato da Clint Eastwood, affiancato da una fantastica (come sempre) Meryl Streep.
di Cesare Zucca
Foto di Joan Marcus
E’ il 1965. Siamo a Winterset, una tranquilla cittadina dell’Iowa.
La scena si apre su un fondale fisso, un sereno paesaggio con un campo che si stende fino all’orizzonte. Accompagnata dai virtuosismi classicheggianti di un violino, appare Francesca, un’immigrata italiana, nativa di Napoli. E’ sposata, ha 2 figli e vive una vita tranquilla dalla quotidianita’ piuttosto scontata e senza particolari emozioni.
E’ rimasta sola a casa, la famiglia è fuori città per quattro giorni.
Qualcuno bussa alla porta. E’ Robert, un inviato di National Geographic incaricato di fotografare i ponti di Madison County, poco distanti dalla casa di Francesca. E’ quasi notte, Robert non è riuscito a trovare un ristorante aperto, Francesca si offre di cucinare qualcosa e lo invita a restare. Nasce subito una forte simpatia che, nei giorni seguenti, si trasforma in un sentimento irrefrenabile che fa divampare la passione. Sono passati quattro giorni, la famiglia di Francesca sta per rientrare. Lui le chiede di lasciare tutto e di seguirlo a New York, la donna e’ di fronte a un bivio: abbandonare la propria famiglia e una vita scontata o fuggire con l’uomo che, per la prima volta, ha saputo esaltarne interiorità e sensualità.
Francesca mestamente rifiuta, Robert riparte, i due non si vedranno mai più.
Dopo molti anni le viene recapitata l’ultima lettera che Robert ha scritto prima di morire. E’ indirizzata a lei e sigilla per sempre la loro breve, intensa e irrepetibile storia d’amore.
Un enorme applauso va ai due protagonisti: Kelly O’Hara (fantastica interprete di South Pacific e Nice Work, If You Can Get It) che sfodera una cristallina voce da soprano e Steven Pasquale, dalla voce possente e dal fisico aitante, che interpreta la parte di Robert con temperamento e passionalita’.
Raffinatissima colonna sonora firmata da Jason Robert Brown, melodie classicheggianti, quasi operistiche, come il motivo che accompagna il flash back di Napoli, sottolineato da una romanza dalla perfetta atmosfera mediterranea. Tra le canzoni spicca il duetto One Second & A Million Miles e la struggente It all Fades Away, l’ultima dichiarazione d’amore di Robert.
Le scene di Michael Yeargan sono davvero interessanti e perfettamente inserire nel contesto della storia. Tutte costruite con elementi mobili, abilmente mossi dai macchinisti e dagli attori, che spesso si soffermano ai lati del palcoscenico e sembrano osservare l’azione, ben sottolineando l’attitudine di una comunità bigotta, sempre pronta a spiare e commentare le mosse degli altri.
La regia di Bartlett Sher e la sceneggiatura di Marsha Norman contribuiscono alla realizzazione di questo spettacolo dalla formula tradizionale e nello stesso innovativa, a cominciare dagli attori e comparse quasi sempre in scena, come se fossero testimoni dell’azione e protagonisti di un mondo che ruota intorno al vortice di passioni tra Robert e Francesca.
Meritato applauso a The Bridges Of Madison County, un musical che, secondo me, è già un classico.