The Life: la SDM scende sulla 42esima strada ed è subito Broadway
di Paolo D. M. Vitale – foto di Giulia Marangoni
Grande dimostrazione di talento al Teatro Nazionale Che Banca! di Milano con lo spettacolo The Life, saggio di fine anno della SDM (Scuola del Musical), la storica accademia meneghina fondata nel 2005 da Saverio Marconi).
Negli ultimi anni, come abbiamo ribadito già diverse volte, il livello dei così chiamati “saggi di fine anno” di alcune accademie è incredibilmente cresciuto, tanto da farci domandare perché alcuni di questi titoli non vengano inseriti nei cartelloni dei teatri “blasonati”.
The Life non fa eccezione e anzi conferma questo trend.
Musical scritto da David Newman, con liriche di Ira Gasman e musiche di Cy Coleman, The Life è un viaggio nella New York notturna della malavita, tra protettori e prostitute, spacciatori e scagnozzi senza scrupoli.
A Broadway lo show ha debuttato nel 1997, ma per l’Italia si è trattata di una prima assoluta. Leggenda narra che l’idea di scrivere questa storia così “cruda” sia venuta allo stesso Gasman perchè mentre stava passeggiando lungo la 42esima si è trovato ad assistere alla scena di un arresto: “What theatre, I thought, right there in the street! It got me thinking about this show” ebbe in seguito a dichiarare.
Il risultato finale lo ha portato ad ottenere 11 nomination ai Tony Awards e 2 relative vittorie.
Musicalmente non è uno score originalissimo e anzi sembra proprio un po’ datato, nonostante sia una composizione recente. Le influenze di Sweet Charity, di cui sempre Coleman è autore delle musiche, sono evidenti e il mood anni ’80 (con grandi ammiccamenti ai big show degli anni ’60) si sente tutto.
Nonostante questo The Life risulta uno spettacolo orecchiabilissimo, con una buona alternanza di momenti interessanti e momenti più trascurabili.
La scelta di questo titolo come saggio di fine anno è stata felicissima, dal momento che in The Life canto, danza e recitazione hanno quasi lo stesso spazio e i momenti corali fanno da buon contrappeso ai duetti e agli assoli.
Il merito di una scelta così azzeccata va senza dubbio alla neo direttrice della SDM, Alice Mistroni.
La Mistroni, che ha debuttato qui nei panni di regista, ha dato ancora una volta dimostrazione di una profonda conoscenza della macchina teatrale: tempi perfetti, giuste intenzioni, interessanti trovate, capacità di tirare fuori il meglio dai singoli ragazzi del cast…
Sul palco, come consuetudine, si sono esibiti assieme gli allievi del primo anno (ensemble) e gli allievi del secondo (i protagonisti): in tutto circa una sessantina di ragazzi.
Non potendo qui citarli tutti, ci limitiamo solo a ribadire che la loro passione per questo mestiere (quello del performer) e la grande professionalità che hanno dimostrato con questo spettacolo sono stati assolutamente vincenti e il risultato finale è stato al di sopra di ogni aspettativa. Il teatro è anche questo: un grande lavoro di squadra! Siamo certi che tanti di loro avranno una luminosa e meritata carriera sul palcoscenico e siamo desiderosi di applaudirli in nuovi lavori.
Non ce ne voglia nessuno, ma un nome vogliamo però farlo, uno solo: Mary La Targia, una bellissima scoperta. La Targia ha dato prova di grandissime capacità vocali e ottime qualità attoriali. Non abbiamo apprezzato la scelta della cadenza napoletana del personaggio, cadenza che non le viene spontanea (perché non lasciarle quella naturale siciliana?), ma non ha sbagliato una singola nota nel cantato né una singola intenzione nel recitato. Carismatica e con la voce potente, La Targia merita un posto di tutto rispetto all’interno del nostro panorama teatrale. Ci auguriamo di vederla quanto prima scritturata, assieme ai suoi più promettenti colleghi neodiplomati, in produzioni professioniste.
Plauso finale anche al team artistico che ha aiutato la Mistroni nel portare a termine l’impresa: Chiara Vecchi (assistente alla regia), Gail Richardson (sue le interessantissime coreografie), Angelo Racz (ormai “l’orecchio” ufficiale del musical italiano), Tiziana Salvador (vocal coach), Simone Leonardi (liriche italiane) e Giuseppe Musmarra (coordinamento generale).
Concludiamo rinnovando i nostri complimenti all’Accademia tutta perché, come si dice, se l’albero si riconosce dai frutti, la SDM è davvero un ottimo ceppo!