Da quando Garinei e Giovannini non ci sono più le produzioni sono scese di livello?
Solo una questione economica oppure no?
di Davide Garattini
Si stava meglio quando si stava peggio?
Da sempre domande come queste rimbalzano nei salotti e nei bar italiani… perchè da sempre gli italiani si lamentano del presente e ricordano il passato come un momento glorioso, anche se quando vivevano il passato se ne lamentavano ugualmente. Non è forse così?
Anche il mondo “musical Italia” non può sottrarsi da queste riflessioni.
Se pensiamo alla situazione attuale nascono certamente molte più domande che affermazioni! Più dubbi ed indecisioni che certezze: oggi il musical in Italia è migliore o peggiore rispetto a qualche anno fa? Siamo cresciuti o siamo andati indietro?
Tutte belle domande e chissà in quanti potrebbero a dare delle risposte precise e non attaccabili! Sicuramente di strada ne è stata fatta: ogni anno molte produzioni si affacciano nelle stagioni dei teatri e sempre più pubblico segue questo genere teatrale. Ma i numeri sono esponenziali? Siamo in crescita? Oppure ci sono alti e bassi?
Grease, Notre Dame de Paris, Pinocchio e Peter Pan sono stati sicuramente grandi successi: un’infinità di repliche e migliaia d’interpreti, per non parlare delle piazze toccate e dei numeri di pubblico. Ma in Italia sono di più i successi od i flop? Ogni quanti anni riusciamo a produrre un successo come quelli sopra citati? Bastano o dovrebbero essere di più? Di quattro musical poi, due nascono in altri paesi e due sono di matrice italiana, eppure all’inizio l’Italia era una produttrice importante e molto considerata anche al livello internazionale.
I “Garinei e Giovannini” di oggi dove sono? E soprattutto… esistono?
Forse ci sono, ma qualcosa impedisce la loro scoperta. Eppure le produzioni “piccole” ed “autoprodotte” in Italia non mancano, anzi c’è un grosso fermento. Ciononostante i nostri prodotti faticano ad emergere: le stagioni ed i distributori faticano a credere in loro. Perchè? E soprattutto hanno ragione od invece sbagliano?
Aggiungi un posto a tavola o Rugantino sono tanto italiani quanto successi indiscussi, ma dove sono oggi dei titoli paragonabili? Esistono musical italiani che potrebbero diventare dei successi simili a questi?
Da quando Garinei e Giovannini non ci sono più, le produzioni sono scese di livello? E’ solo una questione economica oppure… forse no?
Caro Direttore Garattini a questa provocazione non posso tirarmi indietro. Intanto è dimostrato che da anni, sulle piazze italiane, vengono continuamente riprodotte commedie musicali e non, cambiando solo il cast! Per carità…bisogna farle conoscere alle nuove generazioni… ma è un dato di fatto! Vedi l’ultimo Rugantino con Brignano, Aggiungi un posto a tavola con Gabriele De Guglielmo, A qualcuno piace caldo con la coppia Ginepro e Pignatelli, La Cage aux Folles con la coppia Iachetti e Columbro, My fair Lady con la coppia Belvedere e Luca Word…e tanti altri bravissimi attori, che nel corso degli anni, si sono alternati. Sono spettacoli che funzionano, piacciono e che richiamano pubblico. Gli impresari (diventati rari) prendono due personaggi del mondo della televisione o del teatro e li collocano,nel ruolo da protagonista e il gioco è fatto! Fà niente se la commedia è datata! Se da una parte lo spettacolo deve andare avanti…dall’altra parte ci stiamo impoverendo di idee! La coppia Garinei & Giovannini scrivevano insieme a validi collaboratori, commedie musicali su personaggi di spessore: Bramieri, Dorelli, Proietti, Montesano, Scala, Osiris, Macario, Rascel ecc..che purtroppo non esistono più o che difficilmente ci potrà essere qualcuno con lo stesso carisma. Poi avevano una squadra di scenografi, cooreografi, elettricisti, musicisti, costumisti…nella quale creavano grandi capolavori con grandi messaggi di speranza. Oggi unico vantaggio che salva spettacoli maestosi,come l’ultimo Romeo e Giulietta (ama e cambia il mondo) è il fatto di utlizzare potenti luci proiettate su fondali bianchi, creando allo spettatore, uno spettacolo visivo d’impatto e casse acustiche di altissima potenza. I palchi girevoli o mega strutture che si usavano negli spettacoli della coppia G&G, oggi (anche per motivi di costi) non vengono più usati. Garinei andava a scovare nei piccoli teatri di città nuovi talenti…mentre oggi un Piparo, un Bellone o lo stesso Marconi che fanno? Audizioni in quantità industriali…allestiscono annualmente spettacoli che possano stare all’interno di piccoli teatri con poche spese e di un cast economico. Pronti e via! Purtroppo a malincuore non esistono autori o impresari che si mettono in gioco! Io ho 43 anni..e amo il teatro con tutto il cuore. Ma perdonatemi di dirvi che il teatro di oggi…non è più fatto con la passione, l’amore, il sacrificio e l’umiltà di 30 anni fà. E’ solo business! Chiedo scusa di questo mio intervento, ma Garinei mi ha insegnato un altro genere di teatro!